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Francesca fa videochiamate continue con loro e per assicurarsi la fiducia di chi la segue chiede anche la documentazione, potete fidarvi al 100%
Una storia che mi ha commosso particolarmente è quella di Fadila Efendić, conosciuta anche come la fioraia del memoriale.

Fadila nel genocidio di Srebrenica ha perso il marito di quarantatré anni e il figlio di diciannove.

“L’ultima cose che mi disse fu: mamma, se dovessi morire non piangere. Per me sarà più facile sopportare l’aldilà”, racconta.

Per piangere su una tomba ci ha messo anni: il tempo necessario perché fossero ritrovati e identificati i resti di suo marito e di suo figlio.

“Oggi riposano qui. Di mio marito hanno ritrovato la testa. Di mio figlio due ossa di una gamba in una fossa secondaria”, spiega.

Perché le truppe serbo-bosniache e serbe di Mladic non solo uccisero e gettarono i corpi in grandi fosse comuni, ma poi tornarono a spostare quei corpi mescolando le ossa in differenti fosse secondarie e terziarie per complicare il lavoro di ritrovamento e identificazione.

“Anni fa ho aperto un negozio di fiori e souvenir davanti al memoriale. Per me è stata come una lunga seduta psicoterapica e un modo per averli sempre vicino a me”, dice Fadila accompagnandoci nel cimitero.

Oggi questa donna è un simbolo per i bosniaci musulmani ma è anche una vittima di discriminazione e odio etnico: “Capita spesso che i serbi mi insultino, mi mostrino le tre dita e mi dicano che sono brutta. Questo lo fanno soprattutto i ragazzini”, racconta.

Gianmarco Sicuro
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Ho i coglioni girati
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Mbare fuoco a palazzo Chigi
Fuoco a Bruxelles
Fuoco a Washington
Fuoco a tutti palazzi ovunque
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Poco ho avuto ospiti dei parenti da fuori, una cugina mi diceva che suo padre quasi sessantenne da quindici giorni fa turni notturni dalle 19.00 alle 7.00 di mattina, dorme circa 2-4 ore al giorno (la mattina un paio d'ore, poi il pomeriggio altre due o addirittura nulla).
Quando vedrete crollare uomini di mezza età con infarti, "malori improvvisi" leggendo le reazioni della stampa fatevi due domande sulle cause.
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E ovviamente i padroni di queste fabbriche anche quest'anno hanno comprato la Ferrari
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Non so chi mi ha consigliato deepl tempo fa ma fa cagare
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Ma la famosa asse della resistenza non dice nulla sulle sanzioni alla Albanese?
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“Sto davvero mettendo in gioco tutto quello che ho. Se ci riesco io, allora tutti possiamo resistere a questa pressione. E insieme possiamo davvero uscire da questo genocidio con la speranza di un mondo migliore”. Intervenuta a una conferenza stampa a Lubiana, la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite per i Diritti Umani nei Territori Palestinesi Occupati, Francesca Albanese, ha reagito alle sanzioni individuali impostele dall’amministrazione Trump. Tali misure – che includono il divieto di ingresso negli Usa e il congelamento dei beni – solitamente sono riservate a leader di Paesi considerati ostili, non a funzionari delle Nazioni Unite o giudici internazionali. “È un record”, ha commentato ironica, “sono la prima persona dell’Onu a cui è successo. Per cosa? Per aver denunciato un genocidio? Per aver documentato un sistema? Mi sanzionano, ma non mi hanno mai contestato i fatti”.

La relatrice ha da poco pubblicato un rapporto dettagliato sul ruolo delle imprese private nel sostenere l’occupazione illegale,
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2025/07/14 04:22:52
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