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GIAPPONE. Terra di Geisha e Samurai

🗓 dal 1 Marzo al 29 Giugno 2025

🕙 Tutti i giorni (domeniche e festivi compresi): dalle 10 alle 18.30
Mercoledì chiuso (La biglietteria chiude alle 17.30)

La mostra è visitabile anche a Pasqua, Pasquetta, 25 Aprile, 1° Maggio e 2 Giugno

📍 Villa Contarini Camerini, via Camerini 1, Piazzola sul Brenta (Padova)

Un viaggio tra bellezza, eleganza e mistero: dal 1° marzo 2025, la splendida cornice di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) ospiterà una mostra straordinaria dedicata al fascino intramontabile del Giappone tradizionale.
​Tra gli evocativi petali di ciliegio e l’austera fierezza dei samurai, l’esposizione condurrà il visitatore alla scoperta di una cultura unica, capace di coniugare forza e grazia, tradizione e spiritualità. Giappone. Terra di geisha e samurai, curata da Francesco Morena, è un percorso di avvicinamento alla straordinaria cultura giapponese. Un viaggio iniziatico in un paese la cui cultura e le cui arti affascinano da sempre, per grandissima varietà e raffinatezza. A partire dalla metà dell'Ottocento, gli europei e gli statunitensi hanno infatti avuto modo di conoscere in maniera sempre più approfondita il Giappone, apprezzandone le sue specifiche caratteristiche che lo rendono diverso da qualsiasi altro paese al mondo. Il percorso espositivo propone uno spaccato delle arti tradizionali dell'arcipelago estremo-orientale attraverso una precisa selezione di opere databili tra il XVII e il XX secolo provenienti dal fondo privato di Valter Guarnieri, collezionista trevigiano con una grande passione per l’Asia orientale, alle quali si uniscono, in questa speciale occasione, alcuni kimono di collezione privata e preziose ukiyo-e di Hokusai, Hiroshige e Utamaro dalla collezione di Giancarlo Mariani.

#eventi
Terminava il 13 Febbraio 1945, con la vittoria sovietica, dopo una durissima resistenza magiaro-tedesca, l'assedio di Budapest. La battaglia urbana per la capitale ungherese, una delle più dure del secondo conflitto mondiale era cominciata il 29 Ottobre precedente e lasciò la capitale magiara per la gran parte distrutta (i lavori di ricostruzione perdurano ancora oggi). Dopo la battaglia i tedeschi del generale Friessner e i resti dell'esercito ungherese delle Croci Frecciate di Ferenc Szálasi si ritirarono a Occidente, destinate a opporre un'ultima disperata resistenza nella zona del lago Balaton. Nel Marzo 1945, con l'Operazione Frühlingserwachen, tedeschi e ungheresi effettuarono l'ultimo disperato contrattacco, che ebbe parziale successo, minacciando seriamente la sponda meridionale del Balaton e la capitale, che però non fu riconquistata, segnando la fine delle controffensive dell'asse sul fronte orientale, ormai definitivamente compromesso.
🇷🇴 Romania, un Mosi, "Uomo selvatico" e maschera tipicamente invernale della zona di Maramureș, Transilvania, fine anni '60
In quell'ampiezza infinita,
Dovunque,
Senza fine,
L'anima viene divisa,
Ingrandita e poi unita
In un inghiottimento:

L'anima che
In una silenziosa caccia,
Troverà
La totalità
Immensurabile
Totalmente inafferrabile.


- Hadewijch di Anversa
Intorno a una grandezza solitaria | non volano gli uccelli, né quei vaghi | gli fanno accanto il nido, altro non odi | che il silenzio, non vedi altro che l'aria.

- Umberto Saba
E tu m'offri, o poesia, i lievi sogni | e tu vegli la mia stellata notte | e nei sogni le spine | della realtà divengono | tenere rose.

- János Arany
Cerca di non soffrire. Non abbandonarti al piacere di soffrire. Vi è una certa voluttà nella persecuzione e sentirsi vittima di un'ingiustizia è probabilmente uno dei piaceri interiori che più ci inorgoglisce. Prestaci attenzione e non lasciarti cullare da siffatto orgoglio. Cerca di accettare con un po' di umorismo tutto quello che ti accade. Pensa a come saremmo ridicoli se ci allarmassimo ogni volta che la pioggia ci bagna. Credimi, ciò che ti sta cadendo addosso, per triste che sia, è solo un po' di pioggia.

- Mihail Sebastian
IL LIBRO PROIBITO

- Guido Mina di Sospiro e Joscelyn Godwin, Bietti, Milano (2025)

Politica e magia, intrighi internazionali, servizi segreti ed enigmi di ogni tipo sono gli ingredienti di questo romanzo. Al centro della trama, la versione ignota di un trattato alchemico del Cinquecento, intorno a cui si sviluppano omicidi e indagini di polizia, interrogatori e piantonamenti, mentre l'Europa è attraversata da un impressionante scontro di civiltà, che chiama in causa la delicata coesistenza di Cristianesimo e Islam. Infine, un ispettore, che nel corso delle indagini si imbatte in misteri che sarebbe meglio non svelare…

#ConsigliDiLettura
14 Febbraio 1804

🇷🇸 Inizia ad Orašac, dopo quasi quattro secoli di dominazione turca, la Prima Insurrezione Serba contro l'Impero Ottomano. Esasperati dalle continue vessazioni dei Giannizzeri, che avvenivano spesso in spregio allo stesso sultano di Istanbul, la popolazione serba insorge guidata da Karađorđe Petrović. Gli Ottomani vengono scacciati o uccisi in gran parte della Serbia, che si proclama indipendente. La rivolta slava nei Balcani occidentali verrà sedata dai turchi solo nove anni più tardi, ma troppo tardi per impedire la rinascita del secessionismo serbo. Bisognerà attendere, però, altri quasi settant'anni e diverse altre insurrezioni, per vedere finalmente il Regno di Serbia indipendente, con un discendente di Karađorđe Petrović sul trono di Belgrado col titolo di Re di Serbia.
🇷🇴 Processione Funebre, Calinesti (Romania)
Silenzio! Io pianto la spina nel tuo cuore
poiché la rosa, la rosa
sta con le ombre nello specchio, e sanguina!
Essa già sanguinava, allorché mischiammo il sì e il no
e lo bevemmo a sorsi,
perché un bicchiere, sbalzato dal tavolo, tintinnò:
s’annunciò con scampanio una notte, tenebrante più a lungo che noi.

Bevemmo con avide bocche:
sapeva di fiele,
eppur spumava come il vino –
Io tenni dietro al raggio dei tuoi occhi,
e la lingua ci balbettò dolcezza…
(È così che balbetta, ancora sempre.)

Silenzio! La spina ti penetra più a fondo nel cuore:
essa fa lega con la rosa.


- Paul Celan
Rose calpestava nel suo delirio
e il corpo bianco che amava.
Ad ogni lividura più mi prostravo,
oh singhiozzo, invano, oh creatura!

Rose calpestava, s’abbatteva il pugno,
e folle lo sputo su la fronte che adorava.
Feroce il suo male più di tutto il mio martirio.
Ma, or che son fuggita, ch’io muoia del suo male.

- Sibilla Aleramo
Pioggia pesante di uccelli
su l’albero nudo:
così leggermente vibrando
di foglie vive
si veste.

Ma scatta in un frullo
lo stormo,
l’azzurro Febbraio
con la sera
sta sui rami.

È gracile il mio corpo,
spoglio ai voli
dell’ombra.


- Antonia Pozzi
Sedetti lassù assai a lungo dinanzi alla finestra aperta ; una grande serenita' era in me, e sentivo nel mio cuore il tessuto della vita svolgersi dal fuso in aurei fili.
Le selvagge rosse balze e i bianchi ghiacciai brillavano al sole e le ripide sponde si rispecchiavano nelle tremule verdi acque della Marina.

- Ernst Jünger, Sulle scogliere di marmo

[In foto: finestra del rifugio Chemnitzerhütte, Lappach (Südtirol) Luglio 2024 ©️ Marco Malaguti]
80° Anniversario

15 Febbraio 1944, l'aviazione statunitense rade al suolo l'abbazia di Montecassino.

L'antica abbazia nei pressi di Frosinone, importante centro del monachesimo europeo fondato da San Benedetto da Norcia nel 529 d.C, era il più antico monastero in terra italiana. A causa di un catastrofico errore della loro intelligence, che aveva indicato l'abbazia come centro di comando della Wehrmacht, gli Americani presero la decisione di radere al suolo l'edificio sacro con un grandioso bombardamento aereo, la cui finalità, oltre che militare, doveva essere anche propagandistica. Il progetto fu infine attuato, dopo aver fatto arrivare giornalisti e telecamere dagli Stati Uniti, proprio nel giorno di oggi.

L'operazione si rivelò un grave errore strategico. All'interno dell'abbazia non erano, infatti, presenti truppe tedesche ma esclusivamente i frati benedettini e una grande moltitudine di sfollati fuggiti dalla Campania.

Nel bombardamento morirono 230 civili e nessun militare tedesco. La Wehrmacht, invece, arrivò più tardi. Le rovine del monastero si trasformarono infatti in una magnifica serie di postazioni difensive, che furono tenute accanitamente dai paracadutisti tedeschi e da altri reparti fatti giungere in loco dopo il bombardamento. Contro le rovine si infransero, inutilmente, gli attacchi delle truppe statunitensi, canadesi, neozelandesi, polacche e infine indiane.

I tedeschi rimasero padroni del campo, ottenendo un'insperata grande vittoria strategica, e furono costretti a ritirarsi solo a metà maggio, per non venire aggirati delle truppe coloniali marocchine che avevano sfondato sui Monti Aurunci. L'assedio delle rovine, effetto collaterale e non previsto del bombardamento del monastero, costò agli alleati perdite non previste per oltre quattordicimila uomini.
MARGHERITA PORETE. Una voce tra le fiamme

🗓 Venerdì 21 Febbraio 2025

🕙 Ore 18.00

📍Raccolta card. G. Lercaro, via Riva di Reno 57, Bologna

Introduzione alla figura, al libro, al rogo di Marguerite detta Porete a cura di Francesca Barresi (FTER - Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna, DREST – UniMoRE)

A seguire:

Spettacolo Teatrale “Fuoco di Fuoco” di e con Monica Palma. A causa di Margherita Porete
🇷🇺 Mosca (Unione Sovietica), 1970
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2025/02/16 04:24:51
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