🔥 n33dlew0rk's deranged dumpster fire 🔥
I AM NO BETTER THAN A MAN MY WIVES TOGETHER I'M DYING
Also confirmed djo immaculate music taste
Volendolo urlare dalla cima delle montagne tutte (fonte)
Forwarded from Astri Amari
La Luna nuova di oggi in Cancro ci ricorda che la cura non è un concetto neutro e innocuo ma una realtà materiale e politica che si gioca nel chi trova spazio e chi viene lasciatǝ fuori, chi trova parole e chi invece è costrettǝ al silenzio. "Cura" è una parola scivolosa. La pronunciamo come fosse chiara e neutrale ma è carica di lavoro invisibile e di significati mai detti. Chi si è presǝ cura di te? A chi è stato chiesto di prendersi cura, e a chi è stato negato? Chi trova rifugio quando è vulnerabile e chi invece rimane fuori dalla porta? La cura non è un luogo neutro ma un luogo in cui si giocano squilibri profondi: chi è visibile e chi è invisibilizzato, chi è legittimatǝ a ricevere e chi è relegatǝ a dare. Ma la cura può essere altro: non sacrificio e silenzio, non abitudine e abnegazione, bensì un atto politico e condiviso. Una responsabilità comune e redistribuita, fuori dalle logiche produttiviste e patriarcali, fuori dal ricatto dell’amore gratuito e invisibile. La cura non è solo accudire, è tenere insieme vite, calendari, pensieri e corpi — spesso senza sosta e senza che nessuno lo riconosca. È occuparsi dei legami che tengono in piedi case e quartieri. Vivere la Luna nuova in Cancro, allora, è accorgersi di quanta realtà si regge sulla cura invisibile. È sentire sulla pelle che proteggersi e dare protezione sono lavoro e resistenza, soprattutto quando nessunə lo nomina e nessuno lo ricambia. È scoprire che prendersi cura è costruire legami ma è anche guardare chi è lasciato fuori, chi è escluso dal rifugio, chi è costrettə a diventare rifugio per chiunque. Vivere la Luna nuova in Cancro è accettare che dire NO è un gesto di protezione tanto potente quanto dire SÌ. Vivere la Luna nuova in Cancro è abitare la tensione tra ciò che ti protegge e ciò che ti espone. È ricordare che chi accoglie e chi cura merita di occupare spazio, di essere visto, di avere parole e rifugi. E che ciò che è invisibile, ciò che è rimasto nell’ombra, può diventare la realtà comune a partire dal momento in cui accettiamo di guardarlo e di dargli nome.
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Mass destruction weapon